Il cinquantenne Carlo, zoppo, insofferente ed incazzato con il mondo, si ritrova paralizzato e inerme sotto le bombe sganciate dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. Due volte nel giro di una trentina di giorni. Prima gli inglesi, nella notte tra il primo e il due di aprile del 1944, poi gli americani a mezzogiorno del 30 dello stesso mese. Gli unici due bombardamenti su Varese, piccola città di confine, durante tutto il conflitto. Obiettivo: la fabbrica di caccia situata nel centro città, a pochi passi dall'ospedale militare.

Ospedale dove lavorano Giuseppe, Ottavio e don Paolino, infermieri i primi due e cappellano il terzo, i quali, nella notte del primo bombardamento, si ritrovano a prestare soccorso a Ettore. Insieme a loro Rebecca e la piccola Santina che, trovato l’uomo ferito fuori di casa, avevano disperatamente cercato e trovato il loro aiuto.

In quei trenta giorni le loro vite, insieme a quelle di molti altri, tra cui Emma, Arnaldo e Benito, tre bambini costretti a crescere troppo in fretta, si incrociano più volte. Tra paure, inganni e incomprensioni.

 

…e se fosse il Lüsérta, il matto che striscia sui muri, l'unico ad aver trovato la chiave di lettura?

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